Parole come volontà, desiderio e curiosità, come molte altre ancora, indicano una motivazione, ossia "L'insieme dei meccanismi biologici e psicologici che determinano l'azione, l'orientamento verso un obbiettivo e l'intensità della perseveranza: più motivati si è, più l'attività persiste nel temopo", come dissero Lieury e Fancuillet. Entra in gioco in questo contesto, però, anche il termine "evitamento", cioè l'evitare un pericolo o un obbiettivo.
Dietro ogni obbiettivo c'è un'origine, che può essere soggettiva (bisogno, istinto) o oggettiva (provenienti dall'esterno).
Un altro fattore importante è la loro importanza: lo psicologo Abreham Marsow creò una piramide dei nostri bisogni, che vedremo in seguito.
Le varie motivazioni hanno un processo di attivazione cioè dove l'individuopercepisce gli stimoli interni ed esterni, li valuta, stabilisce cosa fare, quali obbiettivi raggiungere e prende una decisione.
Ci sono dei momenti però, prima dell'inizio di un'azione, in cui siamo indecisi: per questo lo studioso Julius Kuhl individuò due tipi di persone orientamente motivazionalmente:
- centrato sull'azione: individui in grado di realizzare l'obbiettivo.
- centrato sulla situazione: l'individuo resta prigioniero dell'indecisione e non riesce a raggiungere l'obbiettivo.
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