domenica 26 novembre 2017

                           LA MOTIVAZIONE SOCIALE E IL VOLONTARIATO

La motivazione intrinseca è alla base del volontariato, cioè un'attività (che rientra nel terzo settore) dedicata all'aiuto di chi è in difficoltà. 
Il volontariato è regolato dalla legge n.26 dell'11 agosto 1991 e prevede:

  • totale gratuiticità delle prestazioni fornite.
  • divieto di retribuzione dei lavoratori.
  • democraticità della struttura associativa, elettiva e gratuiticità delle cariche.
                                                          SCUOLA E MOTIVAZIONI
Gli studiosi attuali valorizzano soprattutto la motivazione intrinseca che garantisce stabilità e prestazioni elevate.
Alain Lieurti e Fabien Fenoulliet descrivono però molte minaccie per questo tipo di motivazione. Uno di questi è la costrizione, cioè i rinforzi rappresentati dai voti che annullano la motivazione intrinseca e la curiosità. Questo fenomeno è stato confermato da uno studio condotto su 3000 studenti  seguiti ed osservati dalla terza elementare alla prima superiore: anno dopo anno la loro motivazione e la loro curiosità diminuivano. Le cause di ciò furono 3:
  1. la scuola è obbligatoria e non conferisce agli studenti la scelta di frequentarla o meno.
  2. i voti hanno una funzione prevalentemente valutativa.
  3. è  frequente la competizione sociale.

                                                         I BISOGNI FONDAMENTALI
Secondo Maslow ci sono dei bisogni di natura istintuale che sono positivi e giustificabile. Essi servono a soddisfare il nostro animo per evitare patologie mentali: possono quindi essere considerati diritti naturali.
                                                LA MOTIVAZIONE ESTRINSECA
Nel contesto scolastico è molto presente la motivazione estrinseca: gli studenti tendono a studiare solo per il voto. 
A seconda del tipo di motivazione si può distinguere alcuni tipi di obbiettivi:
  • obbiettivi di padronanza: intrinseca.
  • obbiettivi di prestazione: estrinseca.
Anche lo stato d'animo di uno studente è molto importante: lo psicologo John W.Artinsone individuò la seguente relazione:
  • tendenza al successo: fiducia.
  • tendenza ad evitare il fallimento: paura.
Nel primo caso si affrontano le sfide difficili, ma che si ritengono fattibili, nel secondo caso si scelgono i compiti più facili o con fallimento giustificabile.
                                        IL RUOLO DELLLA Curiosità
La curiosità è uno degli stimoli esterni necessari a nutrire la nostra motivazione: Anche in questo caso furono condotti degli esperimenti: 
  1. Alcune scimmie chiuse in una stanza potevano osservare ciò che accadeva nella stanza vicina solo scegliendo un determinato cartoncino: Le scimmiette erano dunque propense a scegliere il cartoncino giusto, spinte dalla curiosità di sapere ciò che accadeva nell'altra stanza.
  2. Alcuni volontari furono chiusi in una stanza a temperatura costante, insonorizzata e al buio,  e con dei manicotti indosso che bloccavano la loro percezione tattile. Dopo 12 ore ciò causo in loro allucinazioni e disorientamenti: è la dimostrazione di come l'uomo abbia il costante bisogno di una visione del mondo e di quanto sia importante e determinante.
                                              LA MOTIVAZIONE INTRINSECA
In molti casi la determinazione ci spinge a fare determinate cose è intrinseca, cioè viene da dentro: è infatti costituita dalla curiosità, dal piacere che si prova facendo quella  determinata cosa, una vocazione, ecc.
A riguardo Harry Marslow condusse uno studio: ad alcuni macachi veniva assegnato un puzzle da completare . Al completamento essi venivano premiate con un rinforzo, ma nonostante ciò le scimmie non premiate ottenevano migliori risultati, semplicemente perché avevano piacere a fare quello che stavano facendo, al contrario delle scimmie premiate che lo facevano solo per il premio. Grazie a questo studio lo psicologo Edward Deci condusse uno studio e appurò che la motivazione intrinseca diminuisce quando c'è un premio in vista.
                                         DARE SIGNIFICATO ALLA VITA SCOLASTICA


Le atttribuzioni possono valere anche in ambito scolastico, infatti un alunno che confida in se stesso studierà per ottenere buoni voti a scuola, mentre uno che non ha fiducia in se stesso cerchrà aiuto negli altri  perché no si fida del suo operato.
Inoltre è importante lo stile attributivo, cioè il modo in cui viene vista una cosa: chi è abituato a confidare e a contare su se stesso, probabilmente otterrà voti migliori (self-serving bias).
Non sempre il considerare se stesso l'artefice di tutto  positivo:  alcuni potrebbero considerarsi la colpa dell'insuccesso e iniziare a vedersi come persona senza talento. Questo fenomeno può peggiorare se lo stesso professore considera l'alunno come un numero, come un oggetto senza talento e non come persona.
Lo studioso Robert K. Martin, chiama profezia che si auto realizza l'aspettativa (positiva o negativa) dell'insegnante che influisce sul rendimento dello studente.
Un comportamento simile avviene nel fenomeno del Pigmalione, analizzato da Robert Rosenthal e Lenore Jakobson. Pigmalione, secondo il racconto di Ovidio, era uno scultore talmente innamorato della propria statua, che un giorno pregò la dea Afrodite di trasformarla in umana. In seguito lo scrittore Shaw scrisse un'opera teatrale sul modello della vicenda, dove un insegnante si occupava di plasmare una donna e trasformarla da umile d'alta società.
L'influenza del giudizio degli altri sull'alunno è stata provata da un esperimento: 20 alunni vennero presentati ad alluni professori come piccoli geni, quando in realtà non lo erano. Gli insegnanti crearono altissime aspettative nei loro confronti, facendoli lavorare sodo, trasformandoli da normali a veramente superdotati.

domenica 12 novembre 2017

                                             DARE SIGNIFICATO A CIO CHE ACCADE 
 A determinare il nostro comportamneto sono anche le spiegazioni che noi diamo alle cose cioè le attribuzioni (ragionamenti concerneti se stessi, il mondo e gli eventi). Ci sono varie teorie a riguardano:
  • Fritz Heider: egli ha distinto due tipi di attribuzione che noi diamo ad una causa:                                                                                                                          - interna: attribuire a se stessi la causa, positiva o negativa, di cio che accade. Il soggetto ritieme se stesso artefice della propria vita.                                                 - esterna: attribuisce la causa di ciò che accade unicamente a fattori esterni. Il soggetto rinuncia a creare la sua vita.
  • Juliu Rotter: a seconda se il locus of control è esterno o interno, il soggetto tenderà a deresponsabilizzarsi o a tenere se stesso la causa di tutto. Sono dunque due cose negative. Però chi ha un controllo interno sarà più propenso ad avere una motivazione al successo maggiore. Per questo si parla di locus of control of      reinforcment.                                                                        
  • Bernard Weiner: egli individuò 3 processi fondamentali dell'attribuzione:                                   -internalità: collocazione interna o esterna di una causa.                                                                 -stabilità: carattere costante o mutevole della causa.                                                                       -controllabilità: possibilità o meno del soggetto di controllo della causa.
                                                    LA PIRAMIDE DEI BISOGNI
Secondo la piramide dei bisogi di Maslow, un bisogno può essere soddisfatto solo se il bisogno gerarchicamente inferiore è già stato precedentemente soddisfatto.
La sua teoria è stata molto criticata perchè secondo alcuni  la piramide non è valida per tutti, semplifica i veri bisogni dell'uomo e tiene conto soltanto dei bisogni psicofiseologici.
 La piramide, a causa di queste osservazione fu ,in seguito, modificata (da Maslow stesso) aggiungendo i bisogni culturali e spirituali.
In seguito la piramide è stata ulteriormente modificata dai ricercatori dell Arizona State University. 
                                                      ABRAHAM MASLOW     
  
Abraham Harold Maslow è stato uno psicologo statunitense, nato a Brooklyn il 1º aprile 1908 e morto a  Menlo Park l'8 giugno. Era primo di sette figli e la sua famiglia era formata da immigranti ebrei di origine russa. Nella sua vita egli condusse molti studi,ma è princplmente per la sua teoria sulla gerarchizzazione dei bisogni.
                                                  LA MOTIVAZIONE AD AGIRE
 Parole come volontà, desiderio e curiosità, come molte altre ancora, indicano una motivazione, ossia "L'insieme dei meccanismi biologici e psicologici che determinano l'azione, l'orientamento verso un obbiettivo e l'intensità della perseveranza: più motivati si è, più l'attività persiste nel temopo", come dissero Lieury e Fancuillet. Entra in gioco in questo contesto, però, anche il termine "evitamento", cioè l'evitare un pericolo o un obbiettivo. 
Dietro ogni  obbiettivo c'è un'origine, che può essere soggettiva (bisogno, istinto) o oggettiva (provenienti dall'esterno).
Un altro fattore importante è la loro importanza: lo psicologo Abreham Marsow creò una piramide dei nostri bisogni, che vedremo in seguito.
Le varie motivazioni hanno un processo di attivazione cioè dove l'individuopercepisce gli stimoli interni ed esterni, li valuta, stabilisce cosa fare, quali obbiettivi raggiungere e prende una decisione.
Ci sono dei momenti però, prima dell'inizio di un'azione, in cui siamo indecisi: per questo lo studioso Julius Kuhl individuò due tipi di persone orientamente motivazionalmente: 
  1. centrato sull'azione: individui in grado di realizzare l'obbiettivo.
  2. centrato sulla situazione: l'individuo resta prigioniero dell'indecisione e non riesce a raggiungere l'obbiettivo.
                         MOTIVAZIONE E STUDIO

Perchè una squadra, per esempio, riesca a conseguire buoni risultati è anche necessaria la presenza di un buon allenatore che guidi la squadra e che trovi argomenti-chiave che la motivino al successo.
                                                                E-LEARNING

L'E-learning è un metodo di apprendimento innovativo, nel quale non ci sono docenti fisici (loro sono infatti sostituiti da professori virtuali) e lo studente impara tramite alcuni video in cui viene spiegata la lezione del giorno.
Questo metodo particolare sta ormai spopolando arrivando addirittura alla creazione di alcune scuole apposite (presenti principalmente in Africa), in cui si impara solatanto tramite computer.
Questa tecnica è tanto elogiata quanto criticata e sminuita: la pedagogia moderna la critica affermando che essa minimizza le basi della relazione educativa, togliendo il professore che conferisce aiuto pedagogico allo studente venendo così a mancare la motivazione all'apprendimento.
Chi invece la sostiene dice che con questo metodo lo studente può accedere ovunque egli voglia al corso che desidera, velocemente e con efficienza.

venerdì 10 novembre 2017

                                   IL DIALOGO EDUCATIVO è ASSIMETRICO
Il dialogo educativo avviene tra studente e docente, persone che stanno su due piani gerarchicamente diversi. Finche questa gerarchia sarà presente sarà impossibile un dialogo cui fulcro è lo studente il fulcro. Nel migliore dei casi però il dialogo può diventare processo tramite il quale ci cerca un'idea comune su un tema conosciuto.
A volte la differenza di gerarchia può assumere livelli tali che il dialogo non sarà più possibile.
Un buon educatore mette l'allievo al centro della comunicazione, indicandogli il cammino, portandolo anche davanti a difficoltà ma insegnandoli sempre come superarle.
                                                                               NON GIUDICARE
Molto spesso, in un contesto scolastico, gli insegnanti tendono a giudicare l'alunno solo in base al suo operato, ai voti che ottiene e ai suoi comportamenti, non più come una persona con dei sentimenti.I bambini che crescono in un contesto educativo nel quale si identifica la persona e i suoi comportamenti tenderà ad avere problemi nel migliorarsi, a considerarsi una persona con talenti, e tenderà a vivere in funzione degli altri.
Per ottenere l'effetto con

trario basta soltanto considerare la persona come talentuosa, processo appunto essenziale per una crescita dell'autostima.
Molti sociologi e psicologi, come Roggers, si stanno però impegnando per creare un netta distinzione tra approvazione dei comportamenti della persona e approvazione della persona stessa.

IL RISCATTO DI CELSO  Il filosofo Origene si è impegnato nella difesa della nuova religione, il cristianesimo, contro gli attacchi del paga...