lunedì 23 ottobre 2017

          TUTTI A SCUOLA PER UN DIALOGO MIGLIORE RA ITALIANI E "SRANIERI"

Alcuni anni fa, l'allora ministro della pubblica istruzione Fiorni, invitò i docenti ad accogliere nelle proprie scuole anche gli alunni stranieri. L'invito era anche rivolto anche agli alunni, perché migliorassero le loro abilità comunicative con gli studenti provenienti da altre colture.

                                     LE COMPETENZE DELL'EDUCATORE

Lo sviluppo cognitivo e i processi emotivi del bambino sono influenzati dall'insegnante, perciò egli deve essere competente in ambito sociale, didattico, psicologico e pedagogico. è importante che l'insegnante adotti un buon metodo d'insegnamento, evitando il fenomeno del doppio legame, ovvero quando a uno o più allievi , l'insegnante lancia messaggi contradditori tra loro.
Il disagio, a volte, colpisce anche l'insegnate, con il fenomeno burn-out, dove l'insegnate a causa di un sovraccarico di stress ono si sente più adeguato nei confronti degli alunni e motivato nel suo lavoro. Questo fenomeno di conseguenza colpisce anche la sfera privato, Per curare il burn-out gli psicologi sostengono che si debba analizzare sia il docente come persona, sia il suo luogo di lavoro.

giovedì 19 ottobre 2017

                                                          CONTESTI EDUCATIVI

Dal momento in cui un bambino entra  a scuola, la famiglia dovrà fare i conti con i nuovi rapporti che il figlio instaura, influenzato dai coetanei e modificare di conseguenza la vita famigliare.
In una famiglia chiusa ciò potrebbe causare un disagio affettivo-morale.
Inoltre il bambino avrà bisogno di autonomia, perché il gruppo classe diventerà una sorta di nuova famiglia per il bambino.
In questo contesto i genitori dovranno rinunciare a fare la guardia per evitare un ipercontrollo con la conseguente perdita dell'autostima e autonomia e un elevato incremento e dello stress.
Le origini famigliari sono importantissime e compromettenti, è necessario dunque che il docente miri ad un inclusine scolastica, senza badare all'origine famigliare.
Ogni alunno si trova in un sovrasistema scolastico nel quale agiscono molti sottoinsiemi, tra cui il gruppo classe.
                                                         KURT LEWIN

Egli era uno psicologo e pioniere della psicologia sociale tedesco, nato a Mogilno 9 settembre 1890 e morto a Newtonville il 2 febbraio 1947, ma vissuto a Berlino.
La su carriera però non fu del tutto svolta in Germania: nel 1933, infatti, Lewin emigrò negli USA perché era  ebreo, dove fu accolto dalla Cornell University, e più tardi, si trasferitì nell'Iowa.
Durante la seconda guerra mondiale studiò come i soldati avessero una percezione diversa  die luoghi a seconda di dove si trovassero, idea della Gestalt.
Egli disse anche che la nostra esperienza è costituita da percezione strutturate, in base a schemi innati, di oggetti e/o reti di relazioni  che solo in questo campo di relazioni trovano significato.
Lewin è stato il primo psicologo ad applicare questi principi sui gruppi sociali.
                                  L'INSEGNATE E IL GRUPPO CLASSE

Il dialogo educativo viene influenzato da fattori come per esempio l'idea che il ragazzo si fa dell'insegnate. Questa relazione è calata nel contesto del gruppo classe dove gli alunni sono sensibli al giudizio degli altri alunni.
Marcel Postic, psicologo francese, individuò da cosa è composto un gruppo classe:
  • gruppo di bambini e adolescenti
  • un solo adulto
  • rapporti costanti presenza obbligatoria e finalizzata ad uno scopo
  • ambiente funzionale e attrezzato
Anche i fattori esterni possono influenzare il gruppo classe con conseguente creazione di sottogruppi.
La scuola è dunque animata non solo da fattori normalmente proposti, ma anche da comportamenti non formalmente previsti.
I comportamenti interni della classe possono dunque favorire o ostacolare l'andamento scolastico in maniera considerevole.
In base ragionamento il sociologo Talcott Parspn elaborò due tipi di gruppi classe:
  1. quella che accetta le regole e consegue successi
  2. quella con un comportamento egocentrico con conseguenti insuccessi scolastici
Oggi si deduce che lo studente sia in mezzo tra due conflitti di ruoli: da una parte vorrebbe studiare, apprendere e conseguire buoni risultati, mentre dall'altra vuole conformarsi al gruppo.
Il dialogo dipende anche da come l'insegnante interpreta il suo ruolo. Secondo lo psicologo Kurt Levin, ci sono 3 tipi di insegnanti:
  1. guida dominate: non lascia spazio al bambino, prende decisioni da solo, ottenendo cosi l'immediata esecuzione dei compiti, ma un abbassamento dell'autostima e  della responsabilità.
  2. guida antiautoritaria: rinuncia al controllo, punta sull'autonomia del bambino , ma privandolo di punti di riferimento.
  3. guida autorevole: prende decisioni insieme agli alunni, li rende autonomi e responsabili dandoli un punto di riferimento.

                                         RUOLI EFUZIONI NEL DIALOGO EDUCATIVO

In questo ambito sono fondamentali concetti come statu, cioè la posizione che una persona occupa nella società e il ruolo, ovvero il comportamento che ella ha.
Lo status impone dunque una gerarchia d'importanza, dove l'allievo è inferiore e l'insegnante è superiore.
La pedagogia moderna si sta occupando però di focalizzarsi maggiormente sul ruolo, l'insegnante è di conseguenza più empatico. Viene annullato il concetto di status che attribuisce potere, dove l'alunno è inferiore e l'insegnante lo comanda, ma viene anzi considerato come guida, che indica la direzione corretta per un apprendimento efficiente.

martedì 17 ottobre 2017

                              LA COMUNICAZIONE NELL'ATTIVAITA COMUNICATIVA

La comunicazione educativa è uno scambio di informazioni tra un mittente (insegnate) e un ricevente( alunno). Bisogna ben badare che il circolo comunicativo sia circolare e non unidirezionale: L'insegnate parla, l'alunno ascolta e pone domande, l'insegnante risponde, l'alunno fa un cenno con il capo, ecc.
Il dialogo deve essere attivo, ciò in cui tutti partecipano attivamente.
Per evitare che la comunicazione venga interrotta bisogna assumere un atteggiamento metacognitivo: l'insegnante verifica l'attenzione e l'alunno conferma di essere attento.
La funzione metalinguistica è invece il verificare se il tipo di linguaggio comunicativo è consono e capibile dagli alunni.


                                             
LE NUOVE Identità  DEL BAMBINO
Il bambino, entrando a scuola e più specificatamente iniziando ad inserirsi in un gruppo classe, assume diversi ruoli, cambiando la sua visione del mondo tramite nuove interazioni sociali.
                                                                 SOCRATE
Socrate è stato un filosofo greco antico e uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale.
Il contributo più importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico consiste nel suo metodo di dialogo e l suo usare lo strumento critico della confutazione applicandolo prevalentemente all'esame in comune di concetti morali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre fondatore dell'etica o filosofia morale.


Socrate nacque nel 470 / 469 a.c. da Sofronisco , scultore , e Fenarete , levatrice .

Dapprima esercitò forse il mestiere del padre , ma successivamente l'abbandonò per dedicarsi esclusivamente all'indagine filosofica .Non di rado dovette quindi ricorrere all'aiuto economico di amici .

Sposò Santippe , che una certa tradizione tende a presentare come donna bisbetica e insopportabile : si è arrivati a pensare che Socrate stesse sempre in piazza non tanto per filosofare quanto piuttosto per stare lontano da Santippe e dalle sue ramanzine continue : pare che Socrate sia riuscito a far ragionare tutti tranne Santippe . Da lei ebbe tre figli .

Socrate non lasciò mai Atene se non per brevi spedizioni militari.

Nella sua vita ricevette anche diverse accuse pee il lavoro che svolgeva, ma nonostante ciò continuò il suo mestiere creando sempre nuove opere ancora adesso note.

                                                      IL DIALOGO SOCRATICO
La prima di dialogo di cui abbiamo conoscenza è il dialogo socratico ,cioè inventato dal grande filosofo Socrate.
Ad Atene per entrare nella politica bisognava avere capacità comunicativa, dettata dai sofisti, insegnanti del dialogo persuasivo, della retorica, cioè la capacità di convincere le persone con i propri discorsi, e della dialettica, tecnica per avere ragione sull'avversario.
Socrate si appassionò molto a questo campo, diventando così molto bravo a persuadere le persone le persone, facendoli rigettare tutte le verità che loro credevano di conoscere: dopo ciò facevano la maienca, ovvero creavano delle nuove verità.
Il dialogo socratico assomiglia molto alla comunicazione scolastica dove l'alunno è il solo artefice della propria istruzione.

sabato 7 ottobre 2017

                                                                  LA CLASSE

La classe è un film del 2008 diretto da Laurent Cantet, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 61º Festival di Cannes. È uscito nelle sale italiane il 10 ottobre 2008. Il titolo originale Entre les murs significa «Tra le mura».
Questo film-documentario segue le vicende di ciò che accade in una classe di una scuola parigina.
La classe in questione però, non  una classe ordinaria: è infatti composta da elementi di disturbo e ogni giorno i ragazzi metteranno a dura prova l'insegnante con domande inopportune, linguaggio volgare, svogliatezza e totale mancanza di rispetto nei scuoi confronti.
Nonostante ciò, l'insegnante cerca in tutti i modi di far capire agli alunni che il loro modo di agire è sbagliato












Tra le tante "avventure" che l'insegnante deve affrontare ci sono :le burrascose manifestazioni di identità etnica mostrate dai ragazzi di origine straniera, legate in particolare alle partite delle nazionali di calcio; l'inserimento di un ragazzo espulso da un'altra scuola per motivi disciplinari; la timidezza di Wei, un ragazzo di origine cinese alle prese con difficoltà linguistiche e problemi di permesso di soggiorno dei genitori; il litigio di Khoumba con la sua migliore amica, Esmeralda, che la rende svogliata e arrogante nei confronti degli insegnanti, e la loro successiva riappacificazione e soprattutto l'entrata in scena di un nuovo personaggio, Souleymane, il cui comportamento bruto non fa altro che influenzare negativamente i compagni, causando addirittura la sua stessa espulsione.

Il film mette in luce vari aspetti psicologici, come i tranfer degli alunni sul professore, gli elementi-chiave negativi, cioè gli studenti dal comportamento non consono, ma soprattutto le varie teorie psicologiche sull'insegnamento che il professore cerca di applicare, ma fallendo.

lunedì 2 ottobre 2017

                                                  LA SCUOLA CHE VORREI
Io, personalmente, non ho nulla da dire riguardo al sistema scolastico a cui sono abituata: mi piace la mia scuola, sia per quanto riguarda l'organizzazione scolastica in sé, sia per quanto riguarda il livello di apprendimento. Ho avuto modo di conoscere, anche se indirettamente, altri sistemi scolastici europei e posso dire che preferisco il nostro, con il suo alto livello di apprendimento e le sue classi specifiche.
Secondo me, in alcuni casi, però, bisognerebbe cercare di studiare per apprendere e non per conseguire un buon voto,, quindi desidererei un cambiamento della concezione scolastica da parte degli studenti, che un cambiamento della scuola in sé. Non desidero cose marginali tipo sedie più comode: si, sarebbero confortevoli, ma non indispensabili.
Mi piacerebbero piuttosto dei corsi extrascolastici, organizzati dalla scuola, per garantire ad ognuno, indipendentemente dalle loro capacità economiche , di svolgere diverse attività, come ad esempio attività teatrali, musicali o sportive.
        L'EMPATIA

L'empatia è la capacità di mettersi nei panni di chi ci sta accanto.

Un comportamento è tanto più empatico  quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le sue emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.
L'IO E IL Sé
  
L'io è costituito dall'identità che abbiamo, il nostro nome, il ruolo che esercitiamo nella società, ecc.
Il se invece ha a che fare con la memoria. Il sé è la parte in cui possiamo andare a ripescare il nostro io se cadiamo in crisi di identità: è infatti l'insieme di tutti i ricordi e esperienze vissute.
Esiste anche il sé ideale, cioè chi noi vorremmo essere.

Il se è flessibile e può cambiare in base alle esperienze che viviamo.
La capacità di adattarsi ai cambiamenti è indice della salute mentale dell'individuo.

Questa teoria è stata fondata da Roggers.

                                LA TEORIA SISTEMICA

La psicologia sistemica si deve studiare partendo da alcuni presupposti: tutto è comunicazione e la psiche è un sistema , cioè una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
Secondo Paul Watzlavwick  necessario prendere in considerazione il contesto, nel caso di un insuccesso scolastico di un alunno.
Le indicazioni che un professore deve seguire per essere valido, secondo la teoria, sono:
  • Deve, in un a classe, favorire la riorganizzazione interna in caso di disordini.
  • Egli deve individuare le persone-chiave, il cui atteggiamento può creare un mutamento collettivo e gli aspetti aperti a un mutamento soggettivo e collettivo.
  • tenere sotto controllo l'ansia e stimolare l'attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito. Ogni volta che un problema verrà risolto si creerà una nuova stabilità dinamica, un'organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un incremento dell'autostima.
Secondo questa teoria, dunque, l'insegnante deve avere delle stabilità relazionali, cioè strutture interazionali soggettive e collettive. Deve inoltre tenere sotto controllo il circolo comunicativo, in modo che tutti gli alunni interagiscano tra loro.
                                LA TEORIA UMANSTICA

Questa teoria prende in esame il comportamento dei docenti e i suoi effetti sull'alunno.
Il principle esponente di questa teoria è Caerl Rogers: secondo lui un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno. Per poterlo fare si ha bisogno di alcuni atteggiamenti-chiave:
  • autenticità e congruenza
  • considerazione positiva incondizionate
  • compassione empatica
Questi atteggiamenti devono essere in stretto contatto tra loro.
Secondo Roggers, al scuola, deve "creare individui aperti alle novità e alla trasformazioni".
L'educatore deve insegnare ad imparare. L'alunno poi dovrà essere in grado di auto valutarsi per ottenere un successo scolastico. La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la metacognizione, ossia l'osservazione dei risultati conseguiti.
Il ruolo dell'educatore diventerà dunque quello di facilitare l'apprendimento: il rapporto di fiducia e sicurezza emotiva che riuscirà a stabilire con l'alunno avvierà un processo di educazione e trasformazione della persona.


                                          LA TEORIA PSICOANALISTA

Questa teoria nasce in ambito medico con Sigmund Freud, con uno scopo positivista, che applica il modello scientifico alle scienze umane.
l'idea di Freud era quella di curare in modo medico la psiche, in particolare il subconscio,.
La psicoanalisi aiuta a chiarire i transfer, ovvero una proiezione su alcune persone (professori) delle dinamiche del rapporto con i genitori: per un allievo la riuscita scolastica può essere un mezzo di rivincita sul padre, un altro invece può provocare l'insegnate per mettere alla  prova se stesso e dare sfogo alle proprie pulsioni.
La psicoanalisi usa molto l'ipnosi, cioè il riconoscimento di alcune parti rimosse che entrano in conflitto con il nostro io, durante un stato di trans.

A scuola è molto frequente il fenomeno di proiezione: quando qualcosa, all'interno della nostra psiche, è avvertito come qualcosa di pericoloso e viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.
Per esempio, un ragazzo che teme di essere timido, può  proiettare questo suo timore su un compagno di classe, trattandolo male.
Inoltre è importante l'immagine di se, l'opinione che noi abbiamo su noi stessi.
La psicoanalisi dice che la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce, che emergono attraverso una grande varietà di stimoli.

                     L'INFLUENZA DEGLI ALTRI


La relazione educativa, cioè il rapporto tra studente e docente o tra studenti, non è una semplice interazione sociale occasionale, ma un'interazione sociale stabile perché tutti i protagonisti si devono incontrare in quel contesto con un alta frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale. La società impone dei modelli di comportamento e quindi si creano delle aspettative.
Alcuni sociologi affermano che lo scopo della scuola è quello di plasmare socialmente i singoli.
Per le scienze umane è importante anche la relazione sociale, l'avere degli amici, perché una persona acquisisce le proprie specificità all'interno delle relazioni.
di grande importanza è anche una relazione educativa cosi che l'alievo, rapportato con i compiti e i professori, riesca a realizzare se stesso.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale.

     LA RELAZONE EDUCATIVA



Fattori come aule, orari e classi sono le caratteristiche principali delle nostre scuole. Tutto ciò incide moltissimo sull'apprendimento. alcune scuole scandinave hanno creato delle scuole aperte, senza classi, ma con spazi aperti.

IL RISCATTO DI CELSO  Il filosofo Origene si è impegnato nella difesa della nuova religione, il cristianesimo, contro gli attacchi del paga...