SOCRATE E LA FORZA DEL DIALOGO
Socrate a
differenza dei sofisti insegna la filosofia e l’aretè morale. Socrate insegna
ai suoi interlocutori che molte delle loro convinzioni sono solo opinioni
infondate e li induce alla ricerca della verità. Egli stesso è impegnato in
questa ricerca perché l’unica certezza che possiede è quella della sua ignoranza.
Attraverso il dialogo, sottopone gli interlocutori a un complesso gioco di
domane e risposte, mettendo alla prova le loro convinzioni. Cerca la risposta della
cosa esaminata. Sotto i colpi delle obiezioni di Socrate, le tesi degli
avversari crollano, perché si rivelano in contraddizione.
Socrate
induce i suoi interlocutori a trovare la verità da soli, attività detta
maieutica, un termine greco che indica la levatrice: lui aiuta le menti a
partorire idee.
Egli ci
riesce proclamandosi ignorante e eleggendo saggio l’interlocutore per poi
smascheralo: attività chiamata ironia socratica. Socrate non è un sofista,
infatti:
·
A
Socrate interessa la dialettica, come serrato dialogo che guida alla ragione;
·
Socrate
vorrebbe approdare al bene e alla giustizia.
· Per Socrate la virtù viene da una
ricerca interiore.
Proprio per
questo, Socrate, è considerato lo scopritore dell’anima come coscienza: l’uomo
è la propria anima e l’anima è la sede dell’attività pensante e morale.
I veri valori
per Socrate sono quelli dell’anima e la conoscenza: conoscendoli si ottiene la
libertà e la felicità, e così si ottiene la virtù.
Socrate
sostiene che una volta che si conosce il bene sia impossibile non agire in
quella direzione. Questa posizione viene detta ottimismo etico e intellettualistica.
Socrate fu anche un grande educatore: il dialogo socratico rimane ancora un
punto di riferimento per la pedagogia.
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