SOCRATE
Socrate era figlio di uno scultore,
Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Tra il 431 e il 404 prende parte alla
guerra del Peloponneso mostrandosi valoroso. Dal 406 al 405, vince conto alcuni
strateghi, sul piano politico. Successivamente contravviene all’ordine
arrestare Leonte di Salamina. Fu il restauro del governo a condannare Socrate a
morte con l’accusa di corruzione dei giovani e per mancato rispetto degli dei:
lui voleva trovare un demone interiore, cioè la conoscenza. Affermava inoltre
che per far parte alle cariche politiche erano necessarie competenze
specifiche.
Del suo
processo abbiamo testimonianze dall’Apologia di Socrate, scritta dal suo
allievo Platone: è a lui che dobbiamo le maggiori testimonianze del pensiero
socratico. Socrate infatti non volle mai scrivere nulla in quanto credeva che
la filosofia nascesse dal confronto diretto.
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